7.14.2015

Efficienza termica: stato dell’arte e nuove opportunità





L’ultimo Rapporto dell’Energy Strategy Group del PoliMi, incentrato sull’efficienza termica nell'industria italiana, fornisce numerosi spunti per gli operatori e dimostra il grande potenziale del settore, considerando che il valore teorico di mercato di quest’ultimo è stimato attorno ai 6,5 miliardi di €/annui fino al 2020.

Nel 2014 il peso del vettore termico sul sistema energetico nazionale è stato pari a 680 TWh, più del doppio di quello elettrico, di cui il 40% imputabile al settore industriale. Ciononostante, all'efficienza termica legata all'ambito industriale è stata dedicata poca attenzione da parte del legislatore che, nella sua azione di programmazione degli incentivi all'efficienza energetica, ha istituito un meccanismo sbilanciato a favore del vettore elettrico, prevedendo per gli interventi di efficientamento termico il solo strumento dei Titoli di Efficienza Energetica, tipicamente più complesso e da richiedersi attraverso progetti a consuntivo. L’unica eccezione è rappresentata dalla cogenerazione, per la quale sono stati previsti i TEE II–CAR.

In generale, le tecnologie afferenti alla generazione efficiente di calore (cogenerazione e bruciatori) e alla gestione efficiente dello stesso (isolamento termico, cicli ORC e scambiatori di calore) hanno una vita utile estremamente lunga, 15-20 anni, il che determina una prevalenza di interventi per sostituzione forzata. 

In presenza di un sistema incentivante, l’isolamento termico risulta conveniente in tutti i settori industriali, ad eccezione di quello relativo ai prodotti per l’edilizia. La cogenerazione, invece, risulta particolarmente sostenibile nei settori della meccanica e della carta.

Prendendo in considerazione il Tasso Interno di Rendimento degli interventi in presenza di incentivi, tutte le soluzioni generano profitti superiori al valore di riferimento, pari al 6%, come indicato di media dai potenziali investitori, mentre gli interventi relativi alla cogenerazione e all’isolamento termico evidenziano sempre tassi di rendimento a doppia cifra, che possono arrivare fino al 25%.

Pertanto, gli interventi di efficienza termica industriale sono sostenibili dal punto di vista economico, sempre che si accettino periodi di ritorno dell’ordine dei 5-8 anni.

Quanto sopra descritto limita, di fatto, il potenziale di mercato ad un 1 miliardo di €/annui, di cui si stima che il 40% sia ad appannaggio delle tecnologie cogenerative, il 30% sia destinato ai bruciatori efficienti e il restante 30% sia suddiviso tra altre soluzioni marginali. 

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